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Comitato Alluvionati di Pietrasanta 19/6/96

 

Il Comitato Alluvionati di Pietrasanta 19/6/96 nasce come associazione spontanea di cittadini il 18 luglio 1996, a seguito dell’evento alluvionale che colpì la Versilia, in alta Toscana, il 19 Giugno 1996.

Il Comitato si costituì attraverso assemblee popolari all’indomani del tragico evento, con lo scopo di raccogliere le esigenze dei cittadini colpiti e di costituire un punto di riferimento collettivo, in relazione alle necessità di superare le prime difficoltà e di attivare il difficile ritorno alla normalità. La determinazione e la concretezza, che animarono il Comitato nel suo ruolo di connessione tra le persone e le Istituzioni, portarono ben presto all’incontro con le altre realtà, che in quei giorni si proponevano un po’ dappertutto con gli stessi intenti, alla costituzione del Coordinamento dei Comitati Alluvionati della Versilia, Garfagnana e Montignoso, con sede in Pietrasanta. Tale atto risultò determinante anche per l’allargamento degli scopo del movimento, che pur mantenendo sempre un orientamento popolare al di sopra di qualsiasi schieramento politico e territoriale, iniziò ad individuare l’obiettivo della messa in sicurezza del territorio.

L’alluvione interessò una parte della regione storica della Versilia, a seguito di un fenomeno temporalesco particolarmente violento.


“Il mattino del 19 giugno 1996 il cielo della Versilia era terso: le previsioni davano infatti cielo sereno o poco nuvoloso. In realtà quel giorno era in atto sulle creste delle Alpi Apuane uno scontro di aria fredda proveniente dal Nord Italia con aria calda umida proveniente dalla costa, che causò una rapidissima evoluzione meteorologica, favorendo dunque la formazione di un’apparentemente modesta cella temporalesca alta però 12 km e larga circa la metà, assai carica di precipitazioni.

La rapidità e la violenza improvvisa dell’evento trovò la sua giustificazione nel fatto che già dal mattino le fortissime piogge, unite alla siccità che da mesi affliggeva la zona, avevano reso ancora più fragili i già instabili versanti delle Alpi Apuane causando enormi frane di terra, detriti e tronchi che avevano bloccato, con sbarramenti temporanei, tutte le valli dei corsi d’acqua a monte di Cardoso che danno origine al torrente Vezza; si erano dunque creati svariati bacini di acqua effimeri che, cedendo poi tutti insieme di schianto nel primo pomeriggio sotto le incessanti precipitazioni, hanno dato luogo a un’onda di piena catastrofica.

Dopo aver devastato Cardoso la piena proseguì sul torrente Vezza ed investì dapprima il centro di Ponte Stazzemese  per poi raggiungere Ruosina dove sommerse l’intero abitato, cancellando quasi completamente la strada di fondovalle. Ulteriori apporti di acque giunsero nel frattempo al Vezza da ogni valle laterale alimentando sempre più la sua piena.

Verso le 15:00 la piena giunse furibonda presso la cittadina di Seravezza che venne per gran parte sommersa da 2-3 metri d’acqua; in questo tratto il torrente Vezza ricevette poi da destra anche la piena del suo principale affluente, il torrente Serra e mutando da questa confluenza in poi denominazione in “fiume Versilia”, proseguì impetuoso e stracolmo di detriti verso valle, mandando letteralmente in avaria (nel momento in cui segnò il valore di 4,50 m sopra lo zero idrometrico), l’unico idrometro presente lungo la sua asta fluviale. Non si conoscono perciò altri dati relativi all’altezza massima di piena se non quello relativo al picco massimo di portata, stimato in seguito all’evento, in circa 571 m³/s, valore assolutamente eccezionale e incontenibile per un fiume modesto come il Versilia.

Dopo Seravezza il Versilia sormontò e distrusse tutti i ponti nei pressi dei centri di Ripa, Corvaia e Vallecchia, abbandonando il suo tratto vallivo e trovando sbocco nella pianura della Versilia: in questo tratto il fiume (canalizzato e deviato nei secoli passati in un alveo artificiale che sfocia nel pressi di Cinquale di Montignoso), dilagò letteralmente presso la località San Bartolomeo di Pietrasanta a causa del sormonto e conseguente cedimento di un ampio tratto del suo argine sinistro, creandosi dunque un nuovo corso verso sud, ovvero seguendo l’antico tracciato del suo vecchio alveo di scorrimento, causando così un’estesa inondazione di tutta la porzione ovest del comune di Pietrasanta sino alla frazione di Marina di PietrasantaForte dei Marmi e parte del comune di Montignoso.

Verso le 18:00 i pluviometri di Pomezzana e Retignano, in Alta Versilia, mostrarono valori cumulativi di precipitazioni rispettivamente pari a 478 e 401 mm in 13 ore. Quello di Fornovolasco, in Garfagnana, 408 mm. Questa tragedia, considerata come una delle peggiori alluvioni che abbia mai colpito la Toscana dopo l’alluvione di Firenze del 1966, causò anche un elevato numero di vittime: alla fine dell’emergenza si conteranno 13 morti, quasi tutti a Cardoso, e un disperso.”


Dopo la chiusura della fase d’emergenza e ricostruzione, il Comitato continuò a proporsi alle Istituzioni Locali con l’obiettivo del mantenimento di un livello soddisfacente delle condizioni di sicurezza idrogeologica o, in alcuni casi, del suo ottenimento, anche attraverso la sua integrazione nel nucleo delle Protezione Civile Comunale, Provinciale e Regionale.

Nell’anno 2002, difatti, l’associazione di cittadini cambiò il proprio Statuto, ottenendo anche lo status di ONLUS, e indirizzò le sue attività nel campo della Tutela dell’Ambiente e della Protezione Civile, ottenendo l’iscrizione nel Registro regionale delle Organizzazioni di Volontariato (Legge 266/1991 e Legge Regionale 28/1993 e successive modificazioni) nella provincia di Lucca, con Decreto 49 del 4 giugno 2002, e la registrazione nell’Elenco delle sezioni di volontariato e comitati CRI operanti in regione Toscana con l’ID. 217/01, con il numero 2127, data decreto 20/05/2008, a supporto logistico “supporto organizzazione e gestione centri accoglienza” e a supporto tecnico “supporto tecnico in emergenza”.

Dal 7 Ottobre 2022 è iscritta nel “primo elenco di enti trasmigrati della provincia di Lucca per iscrizione RUNTS, Numero adozione 19963, ID 9, Prot. del verbale in uscita del Comune di Lu 0117827/2022”.

Ha la sua sede presso la Sala Operativa Comunale di Protezione Civile in Piazza Matteotti 29 a Pietrasanta (LU) al Palazzo Comunale.

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